InciPit
(dall’incipit del secondo capitolo di Ri-Fioriremo 2023)
“Quando voglio sapere se una persona è nata povera, non c’è niente di meglio che chiedere quante finestre c’erano nella casa in cui è cresciuta. Non serve fare domande su ciò che mangiava e sui vestiti che indossava. Per scoprire il grado di povertà è essenziale conoscere il numero delle finestre. Si, proprio così, perché secondo me esiste una correlazione diretta tra povertà e finestre. Nella maggior parte dei casi, se le finestre erano poche o addirittura assenti, è abbastanza facile intuire quanto una persona sia stata povera.”
“In mezzo a un fitto bosco, un castello dava rifugio a quanti la notte aveva sorpreso in viaggio: cavalieri e dame, cortei reali e semplici viandanti. Passai per un ponte levatoio sconnesso…”
Italo Calvino, Il Castello dei destini incrociati, 1973
“Ma, direte, Le abbiamo chiesto di parlare delle donne e il romanzo-cosa c’entra avere una stanza tutta per sé? Cercherò di spiegarmi. Quando mi avete chiesto di parlare delle donne e il romanzo, mi sono seduta sulla riva di un fiume e ho cominciato a chiedermi cosa significassero queste parole. Potevano semplicemente significare qualche osservazione su Fanny Burney; qualcuna di più su Jane Austen; un omaggio alle Brontë e una breve descrizione del presbiterio di Haworth sotto la neve. Qualche arguzia, se possibile, sulla signorina Mitford; una rispettosa allusione a George Eliot; un accenno alla signorina Gaskell, e basta. Ma ripensandoci, le parole mi parvero meno semplici. Il titolo Le donne e il romanzo poteva significare (e poteva essere questa la vostra intenzione) le donne e la loro immagine; oppure poteva significare le donne e i romanzi che scrivono; oppure, le donne e i romanzi che parlano di loro; oppure il fatto che i tre sensi sono in qualche modo inscindibili, e in questa luce volevate che li considerassi. Ma, appena iniziai ad esaminare il soggetto da questo punto di vista, che mi sembrava il più interessante, ben presto vidi che presentava un fatale inconveniente. Non sarei mai riuscita a giungere ad una conclusione. Non avrei mai potuto adempiere a quello che è, me ne rendo conto, il primo compito di un conferenziere: offrirvi, dopo un’ora di discorso, un nocciolo di verità pura, da racchiudere tra le pagine del vostro taccuino e da conservare per sempre sulla mensola del caminetto. Tutto quel che potevo fare era offrirvi un’opinione su una questione piuttosto secondaria: una donna deve avere soldi e una stanza tutta per sé, se vuole scrivere romanzi; il che, come vedrete, lascia insoluto il grosso problema della vera natura della donna e della vera natura del romanzo. Mi sono sottratta al dovere di giungere a una conclusione su questi due problemi: le donne e il romanzo restano, per quel che mi riguarda, problemi insoluti.”
Virginia Woolf, Una stanza tutta per sé, 1929
“È un treno lento che arranca sulle rotaie. Si dirige verso nord. Amara se ne sta seduta composta, in preda a una sorta di eccitazione sonnolenta. Il primo lungo viaggio della sua vita. Un treno che si ferma a ogni stazione, ha i sedili decorati da centrini fatti a mano e puzza di capra bollita e di sapone di permanganato. Sono gli odori della guerra fredda che ha diviso i paesi dell’Ovest da quelli dell’Est, segregandoli con muri, fili spinati e soldati armati di fucile.“
Dacia Maraini, Il treno dell’ultima notte, 2008
La Scrittura
Scrivo da sempre. Chi mi ha seguito nei vari percorsi della vita spesso mi ha detto ‘la scrittura ti ha salvato!’
Da un primo approccio intimo negli anni ho iniziato a sentire la voglia di scrivere di altri, raccontare di me, ma anche altre storie, altri vissuti.
Il mio tempo libero è fatto di penne stilografiche, quaderni, note sul cellulare, acquerelli e disegni di piante, di boschi, paesaggi.
Ho aperto il blog nel 2017 appena compiuti quarant’anni. E da li ho presentato al mondo il mio rapporto intimo con le parole. Con l’ansia tipica di chi si presenta su un palco non sentendosi all’altezza la sera della recita.
A tratti ho chiuso gli occhi come prima di un grande tuffo. E giù.
Qui trovate le mia strada, nel mio blog (che rimane per ora anche esterno al sito) e qua dentro.