chiacchierando con le piante – la Borragine

Stamani mi ha accolta nel mio angolo di giardino incolto.

Per una gestione umana e per poterlo usare sono costretta a tenere il giardino in ordine e con erbetta pratolina insignificante, ma ho un angolo dove lascio fare alle piante quello che desiderano.

Lo taglio al cambio stagione, a Primavera quello spazio era una bellissima selva di Ortica, ogni volta che a Edo cadeva il pallone usciva saltellando e inveendo contro la mia volontà di non tagliarla. Ma a me piaceva tanto, è una pianta bellissima l’ortica e anche di quella ci sarebbe tanto da raccontare.

Tagliata l’ortica son cresciute piante di pomodoro spontanee, diciamo non ripiantate lo scorso anno li avevo messo un pò di orto quindi i semi c’erano, e un pò di erba varia.

Più bassa, più lenta, con le sue foglie larghe e pelose piano piano si è fatta spazio, le alte piante attorno sembrava volessero impaurirla ma lei si è fatta largo.

L’ho incontrata nel 2019 la prima volta la mia amata borragine, prima di tutte le grandi rivoluzioni che la vita mi ha fatto fare. Mi ha dato coraggio e forza, cuore e fiducia. Ve la racconto un pò.

La Borragine sostiene coloro che si sentono oppressi dagli avvenimenti della vita e che si sentono tristi. 

Da sempre descritta come un pianta che porta un messaggio creativo e ci aiuta a comunicare con il nostro cuore, a riflettere sui nostri sentimenti, aiutandoci quando serve a prendere importanti decisioni.

Coraggio e gioia sono i principali doni di questa pianta che solleva da angoscia e depressione.

La sua energia sottile lavora sul quinto chakra, quello della gola, sul chakra del cuore e quello del plesso solare. Guidata da Giove, racconta una storia di  forza nell’ espansione, di generosità e di creatività.

Porta crescita, ricchezza emotiva e ampiezza di vedute, nonché fede nella vita ed equilibrio.

Meditare su di essa ci porta ad ascoltare e lasciar fluire i nostri sentimenti, il nostro bisogno di spazio e di pace, sulla necessità di comunicare e dell’essere creativi, sulla chiarezza del nostro pensiero e sulle nostre paure.

Chiediamo il suo aiuto per capire lo scopo della nostra vita, per prendere decisioni importanti, per non desiderare cose o spazi altrui, per essere più creativi, per avere maggiore speranza nella vita e nelle cose buone che ci può dare.

Con il suo sostegno possiamo raggiungere una vera condizione di pace interiore e sviluppare la capacità di comunicare con il cuore.

La sua perfetta unione è in un bouquet di fiori di Bach: Holly, Wild Oat, Chicory, Clematis, Gentian.

BORRAGINE  Borago officinalis L.  

“la pianta del buon umore”

Plinio, nella sua Storia Naturale afferma che la borragine porta sempre felicità perché allontana la tristezza, solleva da angoscia e depressione e da gioia di vivere. Come un’ attenta donna di casa spazza anche gli angoli più nascosti rendendo tutto pulito e nuovo, così la borragine sgombra residui di ogni genere dall’organismo a livello fisico attraverso la sudorazione.

Va da sè che un organismo pulito è allegro, forte e senza malinconie.

E’ una pianta selvatica, originaria dell’Oriente, che cresce spontaneamente nelle zone temperate e si può trovare fino ai mille metri d’altezza. Appartiene alla famiglia delle Boraginaceae e il suo nome botanico è Borago Officinalis.

Il nome deriva dal latino borra, tessuto di lana ruvida, per la peluria che ricopre le foglie.

I suoi fiori sono formati da cinque petali disposti a stella, dal colore blu-viola e dall’aspetto pendulo. La loro fioritura è di breve durata.

La segnatura della pianta

Cosa si intende per ‘segnatura’ di una pianta?

Ippocrate e Galeno avevano accennato alle segnature ma nel suo Signatura Rerum, Paracelso dette a questa tecnica la forma di una vera e propria teoria medica. Egli sosteneva che tutte le cose in natura portano un segno, una firma che rivela le loro qualità invisibili e affermava che il medico non doveva trascurare la ‘forma dei semplici’ (le piante).

Nell’utilizzare le piante in tal modo il criterio adottato per la scelta del rimedio è quindi quello dell’analogia. L’efficacia di un’erba o una pianta deriva da analogia e corrispondenza di forma e funzione tra l’organo malato o il sintomo che lo conclama e la pianta stessa.

La segnatura della Borragine (fonte @remediaerbe)

La tomentosità del suo stelo e delle foglie, questi peli argentati, tutte queste piccole antenne ci raccontano di una grande caratteristica di questa pianta, che è l’ipersensibilità. Borragine è come qualcuna di noi in questo momento: molto accorta, molto attenta ad accogliere tutti i messaggi che sono nell’aria, le informazioni, i sentimenti delle altre persone.

Su ogni suo rametto troviamo copiosi grappoli di fiori, dei quali alcuni in forma di bocciolo e altri già sfioriti, che vanno a seme: sboccia un solo fiore al giorno per ogni rametto. Uno solo! E questo fiore dall’intenso colore blu ha un particolare atteggiamento: si porge verso terra, come concentrandosi su qualcosa che viene dall’interno. Ci riporta all’ascolto, all’introspezione, al ritorno all’evidenza del cuore. Se all’esterno tutto pesa e si muove, Borragine ci accompagna a trovare un punto centrale. Il becco nero del fiore serve a rompere uno schema e spalancare la pacatezza e la profondità del blu, quello del cielo e del mare.

La forma geometrica del fiore è quella di una doppia stella a 5 punte (fatta dai petali e dai sepali). Il 5 è un numero caro, che riconduce a una geometria sacra. Ci riporta a 5 momenti del nostro cuore, 5 frasi che ci diciamo per permettere al cuore di non soccombere alle pesantezze del tempo e ritrovare la sua vivacità e leggerezza: “Mi benedico, mi ringrazio, mi perdono, mi amo, credo in me”.

Qualche uso della Borragine

Preparare un infuso con foglie e fiori secchi (5 gr in 100 ml di acqua) da utilizzare come coluttorio e per sciacquare la bocca in caso di infiammazione gengivale e delle mucose.

In caso di pelle infiammata è possibile aggiungere anche una manciata di fiori e foglie all’acqua del bagno per un’azione emolliente antipruriginosa. 

Può essere bruciata insieme ad alcune foglie di alloro che hanno il dono di purificare l’aria e alcune foglie di basilico, l’ aroma che si diffonderà darà allegria, leggerezza e speranza inoltre pulirà l’ambiente da tutti i cattivi pensieri.

In una antica ricetta delle valli alpine veniva consigliata in infusione insieme al tiglio “per allontanare cattivi pensieri, per curare le sindromi metereopatiche e per dare coraggio ai ragazzi che andavano in guerra.”

I suoi boccioli, portati addosso, erano considerati un valido aiuto quando era necessario ritrovare il coraggio perduto e dalla sua infusione veniva preparato un tè che aumentava i poteri psichici e le capacità di ascolto interiore. Definita in passato come un tonico nervino di rara efficacia, per il contenuto di sali di calcio e potassio, che esplicano sul sistema nervoso azione tonica e sedativa, agendo da controllore agli stati di tensione.

Il fiore Californiano (fonte @Remediaerbe)

E’ indicato per coloro che sono colpiti da una forte depressione affettiva, vedono tutto nero e si sentono affondare sempre più. Il fiore infonde serenità, allontana la malinconia e aiuta a ritrovare coraggio. In caso di un lutto, aiuta a superare il dolore legato ai sentimenti che appesantiscono l’animo. Questo fiore californiano è strettamente connesso al chakra del cuore, alle sue emozioni.

Alcuni esempi di uso: Borage è il fiore californiano prezioso per chi subisce un aborto e si sente svuotato della vita, in senso sia letterale sia emotivo. È utile per le donne in menopausa che affrontano questo periodo con gravità e dolore emotivo, perché salutano la loro giovinezza e la loro capacità di concepimento. Questa essenza floreale è indicata per tutti coloro che subiscono un grave lutto, che cambia radicalmente la loro esistenza, come la perdita del compagno di vita o di un figlio. Borage alleggerisce questo pesante fardello e guida alla ricerca di un nuovo motivo per continuare a vivere.

Arriva a noi proprio in questo momento per accompagnarci, a risollevarci, ad aiutarci a ritrovare leggerezza, per reagire ad un lungo tempo di confusione, di sofferenza, avversità e senso di precarietà.

La pesantezza che abbiamo avvertito nel cuore in questo periodo si è spostata anche sul corpo e ora siamo pesanti, statici e scoraggiati. Ecco allora da questo rimedio un aiuto ad aiutarci, a ridare leggerezza alla nostra esistenza, al cuore e alle emozioni. Per sentirci incoraggiati, per dare forza al nostro cuore perché possa ritornare ad un atteggiamento di edificazione e ricostruzione, ritrovando nella profondità dell’azzurro la gioia di riprendere il movimento e di ricominciare. 

Come si usano i fiori californiani

Per un uso personalizzato ed efficace possiamo soffermarci un pò e studiare la miscela migliore per te. Fissiamo un incontro per comporre il bouquet di rimedi naturali.

Normalmente, non si usano i rimedi semplici, presi direttamente dalla “stock bottle”, ma vengono combinate insieme due o tre gocce di alcune essenze Californiane, (sei al massimo per ogni preparazione) e aggiunte ad un composto di acqua e brandy o acqua e aceto di mele, opportunamente dosato. Di questo “bouquet” si assumono quattro gocce direttamente sulla lingua, quattro volte al giorno o più, per un periodo di tempo che varia da poche settimane a qualche mese, secondo necessità. La preparazione deve essere personalizzata di volta in volta, secondo la tipologia dei disturbi della singola persona. Solo in questo modo si garantisce non solo la remissione dei sintomi lamentati, ma l’effettiva rimozione dei disagi.

I Fiori Californiani possono essere composti insieme ai fiori di Bach, in quanto il dosaggio giornaliero è analogo. Possono essere assunti anche insieme sia ai farmaci tradizionali che a quelli omeopatici (di cui sono considerati complementari).

Testo e studi di Elena Miniera e Silvia Rio – le spontanee 2021

 

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